“Larecente approvazione della legge sulle unioni civili sancisce di fatto una equiparazione al matrimonio e alla famiglia. Il colpo finale è la pratica dell’utero in affitto, che sfrutta il corpo femminile profittando delle condizioni di povertà”. Ci va giù duro il presidente della Cei, card.Angelo Bagnasco, nellaula del Sinodo in Vaticano, nella prolusione all’assemblea generale della Conferenza Episcopale italiana. “Anche se si afferma che sono cose diverse ha aggiunto l’arcivescovo di Genova – in realtà, le differenze sono solo dei piccoli espedienti nominalistici o degli artifici giuridici facilmente aggirabili”. Quindi Bagnasco si è soffermato sulla crisi che attanaglia il Paese: “Interventi governo non siano episodici ma strutturali.Gli interventi per far uscire l’Italia dalla crisi economica e sociale non siano episodici ma strutturali”, dive il presidente della Cei rivolgendosi “ai responsabili della cosa pubblica e ai diversi attori del mondo del lavoro. Vorremmo poter vedere il nostro Paese più sereno, occupato nel lavoro, proiettato con fiducia verso il futuro, incoraggiato dalle prospettive dei giovani, lieto nell’intreccio di generazioni che si guardano con simpatia, fiducia, solidarietà. Gli indicatori che si leggono, purtroppo, non sembrano andare in questa direzione. Dall’inizio della crisi ha quindi commentato Bagnasco – l’occupazione è caduta del 4,8%, una delle contrazioni più rilevanti in Europa: i dati ricorrenti dicono che la fascia tra i 15 e i 24 anni in cerca di lavoro è prossima al 40% contro il 22% della media europea: in termini percentuali siamo i peggiori, subito prima della Bulgaria”.
M.